TRAPIANTO GRAZIE AL RICONDIZIONAMENTO DEGLI ORGANI PRELEVATI. E LA PRIMA VOLTA AL SAN MATTEO: STRAORIDNARIO GIOCO DI SQUADRA.
(Pavia, 9 ottobre 2017) - Trapianto bipolmonare al San Matteo, a seguito del ricondizionamento dei polmoni di una donatrice, cosiddetta marginale: procedura che ha consentito di rendere gli organi idonei al trapianto. E’ la prima volta che al Policlinico si adotta una metodica simile, con uno straordinario gioco di squadra che ha coinvolto rianimatori, cardiochirurghi, perfusionisti, chirurghi toracici.
Nelle prime ore della mattina del 20 settembre è stata effettuata la prima procedura di valutazione ex-situ/ ricondizionamento di un blocco polmonare, altrimenti ritenuto non idoneo per il trapianto. Si tratta di una procedura già applicata da alcuni anni presso altri centri in Italia e nel mondo, ma sinora mai utilizzata a Pavia.
Questa tecnica,che prende il nome di ex-vivo lung perfusion (EVLP), prevede che i polmoni prelevati da un donatore siano considerati sani ma temporaneamente deteriorati dal punto di vista funzionale in seguita agli eventi collegati con la morte ( edema, liberazione di mediatori chimici, contusioni se la causa della morte è un trauma) e quindi non potrebbero essere utilizzati per il trapianto.
La tecnica di ricondizionamento consente di rimuovere dai polmoni mediatori chimici dannosi, acqua in eccesso nel tessuto polmonare e di aspirare le secrezioni all’interno dei bronchi.
Alla fine di tale trattamento, che dura circa 4 ore, è possibile effettuare una valutazione della funzione degli organi e quindi decidere se effettivamente sono trapiantabili.
Tale metodica consente di recuperare organi scartati in prima istanza, ma potenzialmente validi dopo opportuno trattamento, quindi sicuramente è uno strumento valido per aumentare le chance di trapianto per un paziente in lista d’attesa.
Nel nostro caso, le valutazioni effettuate nel corso delle 4 ore, hanno permesso di stabilire l’idoneità dell’organo trattato e di permettere all’equipe chirurgica di effettuare il trapianto bipolmonare. Il ricevente è vivo e sta berne
Aspetti tecnici della procedura.
Il sistema prevede il collocamento del blocco polmonare in un box rigido nel quale i polmoni vengono collegati ad un sistema di ventilazione (ventilatore standard da terapia intensiva) e di perfusione, che è costituito da un set di cannule, una pompa centrifuga ed una membrana che permetta la deossigenazione del perfusato, il tutto connesso ad uno scambiatore di calore ed un filtro arterioso leucocitario.
Dopo che l’arteria polmonare e la cuffia atriale sinistra sono state incannulate e connesse al circuito sopra descritto, inizia la perfusione ed il riscaldamento degli organi secondo un protocollo stabilito da protocolli internazionali.
Sono considerati come parametri di valutazione della funzionalità polmonare criteri emodinamici, di meccanica respiratoria e ossigenativi.