ASSEGNATA A MERLINI LA PRESTIGIOSA HAM-WASSERMAN LECTURE
(Pavia, 11 dicembre 2017) - E’ uno dei più importanti riconoscimenti scientifici internazionali : pochi gli italiani a cui è stato riservato. E’ la prestigiosa Ham-Wassermann Lecture , nel corso del congresso, il 54°, dell’American Society of Hematology, il più autorevole meeting del settore ematologico al mondo, ed è stata assegnata , quest’anno, a Giampaolo Merlini , Direttore Scientifico del Policlinico. Il suo è indubbiamente, anche un riconoscimento all’attività di ricerca del San Matteo
Il Congresso degli ematologi si è tenuto ad Atlanta, in USA, dall’8 all’11 dicembre scorsi: all’appuntamento hanno partecipato 20.000 specialisti provenienti da ogni angolo del mondo.
La lecture è assegnata, annualmente, ad un ricercatore non americano che abbia conseguito in carriera risultati importanti e di rilievo scientifico.
Merlini ha fatto la sua lettura sabato 9 dicembre ed è stata dedicata all’Amiloidosi AL. Vale la pena ricordare, a questo proposito, che il Direttore Scientifico del San Matteo è anche il responsabile del Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche, struttura di riferimento nazionale e internazionale per le ricerche su queste malattie. Già, perché l’Amiloidosi (una patologia rara, causata dall’accumulo di proteine, sotto forma di minuscole fibre, negli organi vitali come la milza, il rene, il cuore, il cervello, il fegato: un deposito che li danneggia in maniera progressiva e ne compromette gravemente il loro funzionamento) non è una ma un gruppo di malattie, dette appunto sistemiche.
Merlini, che ha scoperto e sviluppato biomarcatori che hanno rivoluzionato la diagnosi e la cura di queste malattie, spiega che “esistono almeno 36 proteine, prodotte da cellule diverse che danno origine a depositi di amiloide. Anche nel caso dell’Alzheimer si può parlare di un deposito di proteina amiloide prodotta dalle cellule cerebrali”.
Nel corso della sua lecture il Direttore Scientifico del Policlinico ha discusso i “progressi nella comprensione dei meccanismi molecolari multiformi della malattia amiloide e della complessità della sua gestione. Ha definito, inoltre, l’importanza vitale della diagnosi precoce, quando il danno dell’organo bersaglio è ancora recuperabile, a seguito dell’intervento e ha descritto il ruolo centrale dei biomarcatori cardiaci nella gestione dell’Amiloidosi AL- dalla diagnosi alla stratificazione dei rischi e alla valutazione della risposta alla terapia. Nuovi farmaci stanno arricchendo il paesaggio terapeutico e le immunoterapie intese ad accelerare il riassorbimento dei depositi di amiloidi sono in fase di valutazione in diversi studi clinici. Il futuro sta nella terapia combinata”.