112, il racconto dei bambini in ospedale
(Pavia, 22 dicembre 2017)
- Come “raccontano” i bambini il 112, il numero che occorre chiamare per attivare un intervento in caso di emergenza? Se lo è chiesto AREU l’Azienda Regionale lombarda Emergenza Urgenza, che ha promosso in proposito un evento per il prossimo 5 febbraio all’auditorium Testori di Palazzo Lombardia, a Milano, non a caso intitolato “I bambini e la sicurezza”. Lo ha chiesto, in particolare, attraverso la “scuola in ospedale ”ai piccoli pazienti anche del San Matteo che presenteranno, il prossimo febbraio, alla platea della sala Testori, un loro elaborato. Il lavoro realizzato è un manufatto ed è già stato consegnato presso gli uffici di AREU: è il frutto del confronto avviato, a cavallo fra ottobre e novembre, con le insegnanti della scuola, al quarto piano della Clinica Pediatrica.
“Dobbiamo ammettere che noi docenti stessi non eravamo così tanto informati su cosa fosse e come funzionasse il 112, ma l’intervento di un operatore dell’emergenza urgenza ha fugato ogni nostro dubbio: così è iniziata la sfida” dice la prof.ssa Sabrina Piva, (nella foto) coordinatrice della Sezione Ospedaliera della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’I.C.S. di Via Angelini.
“Inizialmente– continua la docente – i ragazzi ci guardavano un po’ perplessi per le strane domande che rivolgevamo loro per verificare la conoscenza del numero unico per le emergenze”.
Le risposte più frequenti erano: “112 ? Ma che cos’è?!”; “A sì..., il numero dei Carabinieri“; ”... il 118 che fine ha fatto?!”; ” Ma i pompieri non sono il 115?”. Fortunatamente qualcuno informato c’era: “Dorothy, terza media - ricorda di nuovo Sabrina Piva - ci ha stupito”.
All'inizio di ottobre- racconta la ragazza – “non sono stata bene, così la mia mamma ha chiamato il 112. Arrivata l'ambulanza sono stata trasportata all'ospedale di Gravedona. Il medico, che ormai mi conosceva, ha chiamato l'elisoccorso e ha organizzato il trasporto con destinazione Pavia, San Matteo, dove sono in cura. Con me c'erano la mamma, il medico, il pilota e quattro operatori. I paesaggi dall'alto sono meravigliosi, sembrano far parte di un altro mondo...”
Tra le tante idee che ci sono passate per la testa, alla fine professori e studenti si sono trovati d’accordo nel presentare all’evento del 5 febbraio un manufatto realizzato in team dai ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo grado, raffigurante un mezzo di trasporto con i colori di ambulanza, Carabinieri, Pompieri e Polizia, accompagnato da un video che mostrasse non solo gli alunni all’opera, ma anche la realtà scolastica ospedaliera.
Come dice Manuele Spelta (nella foto), docente di arte che ha coordinato il progetto, “questa iniziativa ci ha sicuramente fornito l’opportunità di raggiungere rilevanti obiettivi: sensibilizzare su un tema così importante e dare l’occasione ai ragazzi di lavorare in gruppo per realizzare qualcosa che va al di là della normale attività scolastica”.
Ora la sfida è stata superata: “siamo soddisfatti – dicono entrambi i docenti - di aver portato a termine il lavoro che ci eravamo prefissati riuscendo a coinvolgere molti giovani pazienti che hanno dimostrato grande entusiasmo e partecipazione e oggi possono diventare “ambasciatori” dell'112”.