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Trapianto di menisco prelevato da cadavere: è la prima volta al San Matteo

(Pavia, 22 dicembre 2017) - Intervento chirurgico ortopedico esclusivo ed unico al San Mattero: si tratta del trapianto di menisco su una giovane paziente di 17 anni, residente nel milanese.
La novità assoluta è che, al San Matteo, è la prima volta che si fa un’operazione del genere, con un organo, cioè, prelevato da cadavere e conservato, nella fattispecie, presso la Banca del Tessuto del Gaetano Pini di Milano.
 
L’intervento, che si realizza in pochi altri centri italiani, è stato fatto e diretto da Giacomo Zanon, chirurgo della “squadra” di Franco Benazzo, direttore dell’Ortopedia, con la collaborazione dello staff medico-infermieristico della struttura ortopedica e traumatologica.
 
“La ragazza – spiega il Direttore Benazzo (nella foto a sinistra)- aveva subito 18 mesi prima circa, una asportazione completa del menisco laterale, eseguita in un altro centro ospedaliero, per una malformazione dell’organo definita menisco discoide”.
La giovane lamentava un dolore persistente, anche nel corso delle sue quotidiane attività.
 
“L’unica possibilità di non condannare il comparto laterale all'artrosi in età giovanile – ricorda Giacomo Zanon (nella foto a destra) - è stato quello di inserire nuovamente l'ammortizzatore esterno, cioè un nuovo menisco, prelevato da cadavere dalla banca del tessuto dell’ospedale Pini.
L'intervento – continua il chirurgo ortopedico - si è svolto completamente in artroscopia. E’ durato circa 2 ore ed è perfettamente riuscito dal punto di vista tecnico”.
La paziente – che è stata dimessa oggi - verrà monitorata, con risonanze magnetiche seriate, a 6 e 12 mesi.
 
Ma quali sono le indicazioni che i clinici considerano per decidere di sottoporre un paziente ad un intervento del genere? “Ci deve essere stata, ovviamente, una pregressa asportazione meniscale completa esitata in dolore cronico. Di più – afferma ancora Zanon – i pazienti devono essere under 40 e con sofferenza cartilaginea moderata”
 
Il tessuto meniscale deve essere di misure appropriate: una RMN pre-operatoria consente di fornire queste misure alla banca del tessuto del Pini.
 
“La tecnica chirurgica – sottolinea Franco Benazzo - è mininvasiva e completamente artroscopica: non c’è bisogno, cioè, di aprire l'articolazione: tramite le più moderne tecniche di sutura meniscale è possibile posizionare correttamente e fare aderire alla capsula articolare il tessuto meniscale impiantato. Ciò minimizza il pericolo di infezione e consente la dimissione del paziente in seconda giornata, così come è avvenuto”.
 
Il decorso post-operatorio è abbastanza agevole. Dopo 10 giorni di riposo, anche la giovane paziente sottoposta al trapianto meniscale del San Matteo, inizierà la fisioterapia con l'obiettivo, a circa 40 giorni, di flessioni ed estensione complete del ginocchio e deambulazione libera.

 

 
Data ultimo aggiornamento: 22/12/2017