Il Registro degli Arresti Cardiaci si estende da Pavia a Lodi, Cremona, Mantova
(Pavia, 3 ottobre 2018) – Dal primo ottobre, il Registro degli Arresti Cardiaci della Provincia di Pavia, Pavia CARe, promosso dalla struttura di Cardiologia del San Matteo, include nella rilevazione anche le Provincie di Lodi, Cremona e Mantova. In accordo con l’Azienda Regionale Emergenza Urgenza (AREU), e grazie alla collaborazione delle AAT di Lodi, Cremona e Mantova verranno inseriti nel Registro anche tutti i pazienti che sono vittima di un arresto cardiaco extra-ospedaliero in questi territori, in aggiunta, ovviamente, a quello della Provincia di Pavia.
L’arresto cardiaco colpisce, annualmente, poco più di una persona ogni 1000, ed infatti i pazienti che ogni anno vengono inseriti, attualmente, nel Registro sono circa 700. Grazie al coinvolgimento di tre nuove Province, si triplicherà la popolazione coperta (dai 550.000 abitanti della Provincia di Pavia a circa un milione e cinquecentomila abitanti delle quattro Province). Triplicherà, analogamente, il numero di pazienti che, verosimilmente ogni anno, verranno inseriti nel Registro (circa 2.000), portando il Registro ad essere uno dei più importanti e rilevanti documenti italiani di questo genere.
“L’estensione – spiega Simone Savastano, cardiologo del Policlinico e responsabile del Registro - rappresenta un passo importante per il report, in quanto permetterà di comprendere al meglio eventuali peculiarità relative all’incidenza dell’arresto cardiaco in aree diverse della Regione. L’obiettivo? Cercare di ottimizzare strategie di soccorso e trattamenti nei territori specifici. Come raccomandato dalla European Resuscitation Academy, la cui prima edizione italiana si è tenuta proprio a Pavia lo scorso giugno, il primo passo per incrementare la sopravvivenza da arresto cardiaco è quello di avere un Registro che misuri l’incidenza della patologia e tenga conto di tutte le variabili, legate al tipo di arresto o al soccorso prestato”.
“L’aumento dei pazienti inclusi nel Registro, di cui si avranno anche i dati di sopravvivenza a lungo termine grazie alla collaborazione degli Ospedali di Lodi, Crema, Cremona, Mantova e Castiglione delle Stiviere, che si aggiungono al San Matteo e a quelli di Voghera e di Vigevano- aggiunge Enrico Baldi, anch’egli cardiologo del Policlinico - permetterà di comprendere le problematiche a lungo termine dei pazienti sopravvissuti, con l’obiettivo di consentire a chi sopravvive ad un arresto cardiaco di tornare ad avere una qualità di vita pari a quella vissuta prima dell’evento”.
Il Registro degli Arresti Cardiaci, afferma Nunzio Del Sorbo, Direttore Generale del San Matteo, “testimonia ancor di più come il gioco di squadra tra le diverse realtà presenti sul territorio, possa permettere di raggiungere ottimi risultati. L’ampliamento che ha preso il via il 1° ottobre potrebbe essere solo il primo di una serie di ulteriori sviluppi”.