Prelievo di fegato da 86enne
Un prelievo di organi e tessuti come tanti se ne fanno al San Matteo, se non fosse per letà del donatore, un uomo di 86 anni deceduto in seguito a un trauma cranico, e per il fatto che lorgano prelevato fosse in buone condizioni.
Non è un caso, infatti, che Andrea Bottazzi, coordinatore del Centro Donazioni e Trapianti del San Matteo, lo abbia definito un piccolo record.
Il prelievo è avvenuto nella notte tra il 27 ed il 28 agosto: fegato e tessuti oculari. Questi ultimi sono stati conferiti nella Banca degli occhi del San Matteo, mentre il fegato è stato trapiantato con successo su un paziente dellIstituto Nazionale Tumori di Milano, un 55enne con una insufficienza epatica.
Il "sistema" dei trapianti vive da sempre una sofferenza per la grande differenza che persiste tra la domanda e l'offerta di organi dichiara Andrea Bottazzi -. E l'offerta, appunto, dipende esclusivamente da un atto di profonda generosità di chi muore in Terapia Intensiva e delle loro famiglie. Quello che conta è avere la piena consapevolezza che non esistono limiti, se non quelli legati alla sicurezza del trapianto, quando si parla di organi e tessuti. Un gesto di generosità, anche in età avanzata o in condizioni cliniche ritenute non buone, può dare la vita ad altri.
Intanto, i mesi di luglio e agosto sono stati particolarmente intensi, come spiega Bottazzi: nei mesi estivi lattività di donazione di organi e tessuti è sempre più alta rispetto alla media dellanno. Basti pensare che a luglio e agosto abbiamo avuto ben trentaquattro donatori di cornee e tessuti oculari. La media nel corso dellanno è di 9 al mese.
Vale la pena qui riportare alcuni numeri di questa attività per i mesi di luglio e agosto: cinque donatori multiorgano e multitessuto (compreso l86enne); il prelievo di un cuore, un pancreas, due fegati e otto reni, trapiantati su pazienti in tutto il territorio nazionale.
Nonostante non sempre si riesca a conoscere immediatamentelevoluzione del trapiantato, di certo sappiamo che ben più dell'80% dei trapianti sono un successo e sapere che si riesce a dare, comunque, una speranza di futuro a pazienti in lista dattesa, anche da tempo, ci sprona a implementare questa attività nella piena consapevolezza che tutto ciò è possibile solo grazie alla generosità dei donatori e delle loro famiglie: è un concetto che ripeto sempre e che è il fulcro di questa attività. Per questo è fondamentale sensibilizzare sempre di più lopinione pubblica sullimportanza della donazione commenta Carlo Nicora, Direttore Generale del Policlinico San Matteo di Pavia.