A lezione di .. Ricerca: un racconto a più voci con gli studenti dei licei di Pavia
Giovedì 11 aprile è tornato il tradizionale appuntamento con “A lezione di ricerca”, un racconto a più voci con gli studenti dei licei di Pavia che ha portato alla luce esperienze di ricerca, ma non solo, al San Matteo e all’Università di Pavia.
Sono stati oltre 200 gli studenti delle classi terze, quarte e quinte, presenti in aula Golgi dove si è parlato, con il professor Lorenzo Preda, direttore SC Radiologia diagnostica, di evoluzione della radiologia clinica, partendo dalla scoperta dei raggi x fino alle moderne tecniche di imaging; con la dottoressa Luisa Chiapparini, direttore SC Neuroradiologia, di cause, sintomi, possibili trattamenti dell’ictus cerebrale, legandosi all’intervento precedente vista la necessità di utilizzo nel suo lavoro di strumenti di neuroradiologia.
La Dottoressa Laura Obici, Responsabile SS Malattie Rare, ha spiegato come si definisce una malattia rara e le difficoltà connesse alle loro diagnosi, riportando anche casi concreti dalla sua esperienza professionale e umana. Mentre, Alessandro Lascialfari, professore di Fisica, si è soffermato sull’Intelligenza Artificiale applicata alla medicina. A ricordare che il paziente è una persona a tutto tondo che non può essere unicamente definita dalla malattia, come ha ricordato, in chiusura di evento, Giampaolo Azzoni, professore di Filosofia del Diritto, soffermandosi anche sul ruolo imprescindibile della comunicazione tra medico e paziente che non potrà mai venire meno, perché anche “la parola cura”.
Il direttore generale e il direttore scientifico del San Matteo si sono soffermati sul rapporto tra scienza e società, sottolineando l’importanza di “riavvicinare i cittadini alla ricerca nel suo sviluppo e non rimanere un prodotto elitario, in quanto la scienza, nella medicina, si sposa con il bisogno alla salute”. “A lezione di ricerca”, come ha ricordato Moreno Curti, è un appuntamento nato otto anni fa, quando la Comunità Europea lanciò la Settimana della scienza, che culminava nella Notte europea dei ricercatori: un’opportunità in più per far conoscere, al di fuori delle mura, come avvengono cura e ricerca in un Istituto di ricerca, ricovero e cura a carattere scientifico.
Sin dalla sua nascita ha sempre avuto un approccio divulgativo e coinvolgente, perché coniuga la conoscenza della vita quotidiana del Policlinico che può rappresentare uno spunto per le scelte lavorative delle generazioni future.
“Anche quest’anno ha riscosso il successo sperato e ci si augura di poter proseguire questo ciclo di incontri a cadenza annuale per offrire un collegamento diretto, costante, bidirezionale, fiducioso, tra l’Ospedale e la sua comunità” ha sottolineato il direttore scientifico.