Inside a neuron - Il progetto Insane
Il progetto INSANE "Inside A Neuron", presentato dalla SC Neurochirurgia, diretta da Giannantonio Spena, in collaborazione con il laboratorio del professor Egidio D'Angelo, ordinario di fisiologia umana dell'Università di Pavia e direttore del Brain Connectivity Center dell'IRCCS Mondino, ha ottenuto un grant da 200.000,00 euro.
INSANE è uno studio ex vivo dell'attività neuronale corticale cerebrale e cerebellare, mediante tecniche avanzate di elettrofisiologia su tessuto umano proveniente da resezioni chirurgiche.
Le tecniche di registrazione comprendono il patch-clamp, per lo studio cellulare, e le matrici multielettrodo ad alta densità (HD-MEA), per lo studio circuitale.
Ad oggi, infatti, esistono rari esempi di studi in pacth-lamp e non esistono studi su tessuto umano mediante la tecnica HD-MEA; la stragrande maggioranza degli studi disponibili è stato effettuato su modelli animali a causa della difficoltà nel mantenimento delle funzioni neuronali ex vivo.<
“Durante l'asportazione di tumori del cervello e del cervelletto vengono praticate delle incisioni del tessuto nervoso per creare un corridoio che permetta di raggiungere aree poste in profondità - spiega Giannantonio Spena, direttore SC Neurochirurgia -. Il tessuto nervoso che viene inciso ed asportato è estremamente poco resistente e dopo pochissimi minuti va incontro a morte, rendendo quindi difficile lo studio del tessuto cerebrale attivo. Grazie al professor D’Angelo, che ha sviluppato una nuova tecnica che consente di tenere in vita questi tessuti, il nostro protocollo si prefigge di essere tra i primi al mondo a portare a termine tale esperienza ”. <
Questo studio permetterà di esplorare il funzionamento delle cellule del cervello e del cervelletto in condizioni normali ma anche patologiche, poiché prelevate da pazienti affetti da tumori cerebrali “e fornirà non solo la possibilità di studiarne più a fondo i meccanismi che regolano il funzionamento del cervello e cervelletto, per esempio la connettività e plasticità, ma anche di studiare l'interazione neurone-tumore e sviluppare terapie mediche patient-specific”, come sottolinea il dottor Spena.