Il San Matteo aderisce alla campagna di prevenzione del tromboembolismo venoso
Il 13 ottobre ricorre la “Giornata mondiale della Trombosi” e la data scelta non è casuale; infatti, coincide coincide con la nascita di Rudolph Virchow, pioniere della fisiopatologia della trombosi, tanto da identificare il meccanismo che ne è alla base come “triade di Virchow”.
Il Policlinico San Matteo ha aderito alla campagna nazionale sulla prevenzione del tromboembolismo venoso, promossa dalla Fondazione per il Tuo cuore e dall’ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri).
Lunedì 14 ottobre, alla mattina dalle ore 09:00, presso l’ambulatorio di Chirurgia vascolare (piano terra del Padiglione 29) sarà possibile eseguire un ecocolordoppler.
Non serve l’impegnativa, l’esame è gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione contattando il numero 0382.502790 oppure inviando una email a segreteria.chirvascolare@smatteo.pv.it.
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Nella medicina moderna, nel termine Tromboembolismo venoso (TEV) si raggruppano due quadri clinici che sono la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, entrambi caratterizzati dalla formazione di un coagulo (che in condizioni fisiologiche non si deve verificare) all’interno di un vaso venoso.
Da un punto di vista epidemiologico il TEV è una patologia cardiovascolare comune la cui incidenza è stimata in 131 casi ogni 100.000 persone all’anno, rappresenta la 3° causa di morte tra le patologie cardiovascolare, costituisce la 1° causa di morte intraospedaliera.
Ha una prevalenza complessiva uguale tra maschi e femmine, anche se è maggiore nelle donne prima dei 45 anni. In Italia, ha una incidenza pari a 1 caso ogni 1.000 persone all’anno, dato che aumenta a 5-25 casi negli ultra 75enni.
Il detto “prevenire è meglio che curare” si adatta perfettamente al TEV, poiché la prevenzione permette di evitare che:
- una trombosi venosa profonda (TVP) possa complicarsi acutamente con una embolia polmonare (EP)
- una TVP, mal curata, possa evolvere in una complicanza cronica a livello degli arti inferiori rappresentata dalla sindrome post-tromboflebitica (complicanza caratterizzata dalla formazione di edema, (gonfiore) cronico e/o ulcere a livello della faccia mediale di gamba)
- eventuale EP mal curata possa cronicamente evolvere in una ipertensione polmonare cronica tromboembolica.
Prevenire il tromboembolismo venoso è possibile mediante alcune misure fondamentali:
- individuazione dei soggetti più a rischio (pazienti allettati per patologie internistiche/cardiologiche gravi, pazienti traumatizzata, pazienti oncologici, pazienti sottoposti a chirurgia ortopedica o generale soprattutto oncologica)
- mobilizzazione precoce
- somministrazione di adeguata profilassi antitrombotica (puntura di eparina)
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compressione degli arti inferiori nell’allettamento prolungato e soprattutto nei casi di controindicazione temporanea alla profilassi eparinica.
Nei seguenti video gli specialisti approfondiscono l'argomento.