Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo
N° Verde Prenotazioni (rete fissa) 800.638638 | 02 99.95.99 (da cellulare)
       
In primo piano

Diete e cancro: fondamentale sensibilizzare i pazienti e combattere la disinformazione

Il cancro rappresenta una delle principali sfide per la salute pubblica globale, essendo la seconda causa di morte a livello mondiale. Le evidenze epidemiologiche dimostrano forti correlazioni tra stili di vita e abitudini alimentari non salutari, come la sedentarietà, il sovrappeso, l'obesità, e un rischio aumentato di sviluppare il cancro. Tuttavia, il ruolo di regimi dietetici specifici nel supportare i trattamenti antitumorali rimane ancora poco chiaro.
Per questa ragione i clinici dell’Oncologia e della Nutrizione Clinica del San Matteo, insieme a colleghi di altre prestigiose realtà italiane, hanno condotto una ricerca bibliografica completa sugli interventi dietetici più comuni utilizzati nel trattamento del cancro dal 2005 al 2023.
Tra i regimi analizzati figurano il digiuno, la dieta mima digiuno (FMD), la dieta chetogenica (KD), la dieta vegana, la dieta alcalina, il regime Gerson, la dieta paleolitica e la dieta macrobiotica.
Gli studi preclinici suggeriscono che tali strategie possono modulare il metabolismo delle cellule tumorali, ma le evidenze cliniche restano limitate e frammentarie.

Diete e metabolismo tumorale: stato dell’arte

Gli approcci come il digiuno e la dieta chetogenica puntano a sfruttare il comportamento metabolico peculiare delle cellule tumorali. Il digiuno, caratterizzato da restrizioni alimentari parziali o complete, sembra influenzare la crescita e la sopravvivenza dei tumori. La dieta chetogenica, invece, si basa su un alto apporto di grassi e un bassissimo consumo di carboidrati, inducendo uno stato di chetosi che può ridurre la disponibilità di glucosio, un nutriente essenziale per le cellule tumorali.
Tuttavia, l'eterogeneità degli studi clinici disponibili, dovuta a disegni sperimentali diversi, variazioni nelle caratteristiche dei pazienti e nelle tipologie di tumori analizzati, limita la possibilità di trarre conclusioni definitive sull’efficacia di tali diete come terapie complementari.

Sensibilizzazione e lotta alla disinformazione

Un aspetto cruciale emerso dalla ricerca riguarda il ruolo della sensibilizzazione dei pazienti oncologici – spiega Riccardo Caccialanza, direttore SC Nutrizione Clinica del San Matteo -. Fake news e credenze errate sui regimi dietetici possono compromettere l'aderenza ai trattamenti convenzionali, aumentando il rischio di malnutrizione e peggiorando gli esiti clinici. I pazienti devono essere incoraggiati a consultare specialisti prima di intraprendere cambiamenti dietetici significativi, evitando l’automedicazione”.

Prospettive future

Studi clinici più rigorosi e standardizzati sono essenziali per chiarire il ruolo dei regimi dietetici nella terapia del cancro – commenta Paolo Pedrazzoli, direttore SC Oncologia del Policlinico -. Per questo, la ricerca continua a puntare verso un futuro in cui la nutrizione possa affiancare le terapie convenzionali, migliorando la qualità della vita e gli esiti clinici dei pazienti oncologici”.

Data ultimo aggiornamento: 30/12/2024