Dalla sperimentazione una chance in più per le cure
Il Policlinico di Pavia entra nella rosa degli unici sei centri pubblici in Italia in grado di sperimentare sulluomo anche nella fase iniziale di sviluppo dei farmaci. Da oggi la Fondazione ha una struttura dedicata: http://phase1.sanmatteo.org.
"Ciò significa che sarà abbreviata la fase sperimentale dei farmaci che saranno poi messi a disposizione dei cittadini e che si svolge su pazienti che volontariamente si sottopongono al trattamento di medicine innovative - spiega il direttore scientifico del San Matteo Remigio Moratti - dove si fa ricerca si cura meglio.
A controllare loperato della struttura e la qualità dei progetti è il Comitato di Bioetica della Fondazione presieduto dal prof. Stefano Govoni. Ne fanno parte oltre ai medici, specialisti e farmacologi un rappresentante dellassociazionismo a tutela del paziente, un professore di biodiritto, un rappresentante degli infermieri, un farmacista, un esperto di statistica e un medico legale. Ogni progetto può essere attuato solo dopo lapprovazione del Comitato di bioetica a garanzia del paziente.
"La sperimentazione nelle prime fasi di sviluppo di un farmaco viene effettuata su volontari sani e su ammalati - spiega il dott. Mario Regazzi coordinatore della struttura dedicata del San Matteo - i pazienti avranno così unopportunità in più per ricevere cure innovative grazie alla nostra attività di ricerca".
E da tenere presente che i malati oncologici, ematologici, con lAids oppure chi è affetto da malattia rara avranno notevoli vantaggi terapeutici. Si tratta di una speranza in più per chi soffre anche di gravi patologie e non ha benefici dalle terapie standard. Il San Matteo, inoltre, da sempre si occupa di farmacologia. Una delle attività che svolge è il controllo dei cosiddetti farmaci equivalenti come per esempio quelli che rientrano nel gruppo degli ansiolitici, quelli destinati a trattare il dolore, gli antinfiammatori o gli integratori.
La struttura dedicata del Policlinico è presso lIntramoenia, conta 16 posti letto contro una media di quattro registrata dagli altri centri abilitati. Ci lavora uno staff formato da infermieri, farmacologi, medici specialistici, psicologi, farmacisti. Ciò è possibile - conclude Moratti - grazie al lavoro di squadra e interazione di tutti i professionisti del San Matteo.
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