13 Settembre - Giornata Mondiale lotta alla SEPSI
La sepsi è una malattia sconosciuta ai più, anche se è molto comune e soprattutto grave, con una mortalità cinque volte più alta dell'ictus e dieci volte superiore a quella dell'infarto. Anche per questo gli esperti di tutto il globo hanno indetto per il 13 settembre la Giornata Mondiale della Sepsi: un'occasione per riflettere, aumentare la consapevolezza della popolazione, migliorare la gestione dei pazienti.
La sepsi rappresenta infatti una vera e propria emergenza medica e, come tale, richiede un intervento immediato: in base ai dati correnti pubblicati da studi internazionali, si può stimare che ogni anno in Regione Lombardia si verifichino dai 15.000 ai 24.000 casi di sepsi (incidenza 1,5- 2,4/1000) e da 5.000 a 9.500 casi di sepsi severa (incidenza 0,5-0,95/1000), con una mortalità annua compresa fra i 1.000 e 2.000 decessi per sepsi grave/shock settico, con evoluzione verso stadi gravi ed irreversibili in ore (circa il 30% dei pazienti evolve in shock settico nellarco di 24 ore).
In analogia a quadri clinici quali linfarto del miocardio e lictus, anche la sepsi va considerata una patologia tempo dipendente ed è raccomandato che gli ospedali possiedano un programma di miglioramento della performance per la sepsi, tra i quali strumenti di screening per lidentificazione della sepsi nei malati acuti e con patologie ad alto rischio (esami colturali microbiologici di routine incluse le emocolture) prima dellinizio della terapia antibiotica, entro lora dal sospetto clinico.
In seguito allintroduzione delle Linee Guida della Surviving Sepsis Campaign: International Guidelines for Management of Sepsis and Septic Shock 2016 la Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo ha aderito nel 2009 come Comitato Infezioni Ospedaliere al gruppo regionale di miglioramento per il riconoscimento precoce, la diagnosi ed il trattamento dei casi sospetti, fin dal primo accesso in Ospedale.
I piani regionali di risk management prevedono, da anni, di dare seguito ed implementare in tutti gli ambiti assistenziali (adulto, ostetrico, materno infantile e pediatrico) puntuali e sistematiche azioni di miglioramento per favorire il riconoscimento precoce e la gestione della sepsi.
Nel corso degli anni sono stati recepiti e redatti da gruppi di lavoro che hanno coinvolto gli specialisti il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per lidentificazione e il trattamento iniziale della sepsi nelladulto (PDTA 22 -Riconoscimento precoce e trattamento iniziale della sepsi e shock settico nell'adulto) ed il PDTA 45 Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per lidentificazione e il trattamento iniziale della sepsi in ostetricia, dedicato allidentificazione della sepsi materna, condizione pericolosa per la vita, causata da uninfezione insorta in gravidanza, durante il parto, a seguito di aborto o nel periodo post-natale.
La UOC Microbiologia e Virologia della Fondazione ha messo a punto un percorso innovativo dedicato ai pazienti con sepsi grave e shock settico che consente la processazione in urgenza delle emocolture h 24 e sette giorni su sette. Mediante lutilizzo di tecnologie di ultima generazione quali la spettrometria di massa e tecniche molecolari il microbiologo è in grado in circa 1 ora di fornire lidentificazione e la sensibilità agli antibiotici del microrganismo responsabile della sepsi. Il modello organizzativo e le innovazioni tecnologiche permettono pertanto di gestire tempestivamente gli accertamenti che consentono al clinico di impostare una terapia mirata migliorando così la prognosi dei pazienti.