Trapianti di rene: nuova apparecchiatura per i trapianti nei pazienti dializzati
Nel corso del 2008 presso la Fondazione Policlinico San Matteo, il Centro di Coordinamento per le donazioni e i trapianti, in collaborazione con il Centro Trapianti di rene diretto dal dr Massimo Abelli ha anche attivato il programma di prelievo e trapianto di organi da donatori a cuore non battente.Il San Matteo è stato il primo ospedale italiano ad attivare questo programma.
Nellambito del programma, la Fondazione Policlinico San Matteo ha acquisito (al momento unico ospedale italiano) uno strumento in grado di migliorare la qualità dei reni da utilizzare per i trapianti nei pazienti dializzati. Si tratta commenta Paolo Geraci dal Centro di Coordinamento per le donazioni e i trapianti di Pavia - di una macchina che consente di perfondere con appositi liquidi i reni prelevati, di misurare la qualità dei vasi renali, di lavarne le superfici interne in modo da migliorare il flusso.
Grazie a questa nuova tecnologia spiega Massimo Abelli responsabile del Centro Trapianti di rene del San Matteo siamo in grado di prevedere, prima di un trapianto da donatore a cuore fermo, le possibilità di successo dellintervento, decidendo di trapiantare soltanto organi con buone garanzie di funzionamento.
I paesi europei in cui lapparecchiatura è attualmente utilizzata sono Spagna, Francia e Polonia. In Italia il Policlinico san Matteo è il primo ospedale italiano ad averla scelta ed adottata.