Al San Matteo il primo trapianto di rene da vivente
Il 9 aprile scorso, presso le sale operatorie delle Chirurgie Generali della Fondazione Policlinico San Matteo di Pavia, è stato eseguito un trapianto di rene da donatore vivente. Per il San Matteo di Pavia si tratta del primo caso.E. di 31 anni, era affetta da una grave forma di nefropatia autoimmune, la glomerulonefrite membranoproliferativa, che le aveva causato insufficienza renale cronica. A donarle il rene una persona speciale : la madre, una signora di 53 anni.
Fino ad ora presso il Centro Trapianti della Fondazione erano state sottoposte a studio clinico diverse coppie (donatore e ricevente) disponibili al trapianto da vivente, ma gli accertamenti eseguiti sui pazienti presi in esame avevano sempre dato risultati di incompatibilità alla donazione.
L'intervento è stato eseguito dallequipe dei chirurghi del Policlinico San Matteo, composta dal dr. Massimo Abelli, responsabile dellUnità di Trapianto di rene, dal prof. Carlo Bianchi della Chirurgia Generale Gastroenterologica e Mammaria e dalla dr.ssa Elena Ticozzelli con il supporto del dr. Antonio Alcaraz, direttore della Clinica Urologica e responsabile dell'Unità Trapianti di rene dell'Hospital Clinic di Barcellona. Con il Centro spagnolo è in corso già da circa un anno una collaborazione su vari aspetti della trapiantologia. Il Centro di Barcellona, infatti, è uno degli ospedali europei maggiormente accreditati e allavanguardia in questo campo (il dr. Alcaraz lo scorso anno ha eseguito il numero record di 41 trapianti di rene da vivente).
Come è avvenuto il trapianto.
La procedura del trapianto di rene da vivente prevede la simultaneità degli interventi sul donatore e sul ricevente al fine di limitare al massimo i danni indotti dall'ischemia sul rene da trapiantare.
Nella prima fase, il rene della donatrice è stato rimosso con tecnica laparoscopica, attraverso unincisione periombelicale di appena 6 centimentri. La tecnica laparoscopica commenta il dr. Abelli - presenta notevoli vantaggi soprattutto nella fase post-operatoria. In questo caso ha consentito una breve degenza, minor dolore post operatorio e un eccellente risultato estetico
Contemporaneamente in una seconda sala operatoria è stata preparata la ricevente, in modo che il trapianto potesse avvenire immediatamente dopo il prelievo dell'organo.
La durata complessiva per entrambe le procedure à stata di circa tre ore.
Le pazienti erano state ricoverate il giorno precedente al trapianto presso la Nefrologia, diretta dal prof. Antonio Dal Canton.
La mamma di E., donatrice, è stata dimessa in ottime condizioni dopo 5 giorni di degenza. La ragazza che ha ricevuto il rene nuovo ha fatto ritorno a casa a distanza di otto giorni dallintervento.