Passo 10 - Continuità della cura e del sostegno
Passo 10A: Coordinare la dimissione in modo che i genitori e i/le loro bambini/e abbiano accesso tempestivo a una rete di sostegno e un'assistenza continuativa fornite dalla collaborazione tra operatori e operatrici del punto nascita e dei servizi territoriali, i gruppi di sostegno e la comunità locale
- La Fondazione sostiene la collaborazione tra operatori sanitari ospedalieri, servizi consultoriali, pediatri di libera scelta ed eventuali gruppi di aiuto presenti sul territorio
- Al momento della dimissione viene previsto almeno un controllo, generalmente a distanza di 48 ore dalla dimissione, presso l’Ambulatorio della Neonatologia, ubicato al 5°piano della Clinica Pediatrica, in occasione del quale viene verificato l’avvio dell’allattamento al seno attraverso il colloquio con la coppia genitoriale e vengono fornite ulteriori informazioni o indicazioni in base alle loro necessità. Viene inoltre verificato l’andamento del peso del neonato, la presenza di ittero o di eventuali segni patologici a carico del moncone ombelicale, oltre al benessere generale del neonato. I dati vengono registrati su apposita scheda. Vista la necessità di effettuare controlli ravvicinati, è possibile che il neonato debba essere rivisto in giorni in cui i servizi ambulatoriali non sono disponibili; in tal caso l’accesso sarà presso la Neonatologia (DEA 9 piano torre A), in locale dedicato
- Ambulatori ostetrici: è disponibile la “stanza allattamento” (sita al 9 piano torre A del DEA) con libero accesso nelle ore pomeridiane 7gg/7 per le puerpere che necessitano di essere valutate da parte del personale Ostetrico per verificare il corretto allattamento al seno o per altri dubbi relativi all’attaccamento del neonato o per verificare le condizioni del seno e dei capezzoli. Inoltre, nella visita di controllo del post parto (entro 60 gg dalle dimissioni) verrà effettuato un esame obiettivo delle mammelle. All’atto della dimissione saranno inoltre forniti alle donne indirizzi e recapiti telefonici delle strutture di riferimento, quali consultori o altri servizi offerti dal territorio, attraverso apposita informativa scritta
- L’ospedale rimarrà a disposizione per le donne che non riescano a mettersi in contatto con i servizi del territorio e che manifestino problematiche dopo la dimissione
Passo 10B: Creare ambienti accoglienti per le famiglie
- Le mamme che allattano sono benvenute in ogni spazio della Fondazione, vengono accolte nel rispetto della loro volontà di allattare fuori casa e nel rispetto della loro privacy, anche in relazione a fattori culturali o personali
- La Fondazione si impegna a creare spazi e ambienti accoglienti e confortevoli in cui le mamme che allattano e che afferiscono non solo al Dipartimento Materno Infantile ma ai vari servizi offerti, possano attaccare al seno il proprio bambino senza difficoltà logistiche e senza disagio.
Facendo riferimento alle Cure amiche della madre per il travaglio e il parto, vengono promosse pratiche importanti per la salute fisica e psicologica delle donne.
Nel rispetto di tali indicazioni, il personale sanitario in assistenza alla gravida e alla donna in corso di travaglio e parto:
- incoraggia la donna a identificare una persona di sua scelta che le garantisca il supporto necessario durante il travaglio e il parto se lo desidera;
- permette alla donna di bere e mangiare cibi leggeri durante il travaglio se lo desidera;
- incoraggia la donna a utilizzare metodi non farmacologici per il controllo del dolore rispettando comunque le preferenze personali della donna e garantendo la parto-analgesia se necessaria e/o richiesta;
- incoraggia la donna a muoversi durante il travaglio e ad assumere la posizione che preferisce per partorire, a meno che non ci siano controindicazioni specifiche, che devono essere condivise con la paziente;
- assiste la donna senza ricorrere ad atti invasivi quali la rottura delle membrane, l’episiotomia, l’accelerazione del travaglio, il parto strumentale o il taglio cesareo, a meno che non siano necessari a causa di complicazioni; anche in questo caso eventuali manovre verranno effettuate spiegando e condividendo la scelta con la donna - assiste la donna rispettando i suoi bisogni, in relazione alle sue necessità non solo cliniche, ma anche personali, legate a fattori emozionali o culturali;
- offre un rapporto one to one, nella sorveglianza del travaglio a basso rischio ostetrico in autonomia ostetrica, al fine di ridurre la medicalizzazione dell’evento e favorire la naturalità dell’evento;
- incoraggia scelte consapevoli attraverso una comunicazione efficace tra operatori e donne in travaglio.
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